IL Mondo di Lucy M

Votes taken by lucy1

view post Posted: 16/6/2017, 02:09     +1CONSIGLIO PER GLI ALUNNI. - PARLIAMONE INSIEME

CONSIGLIO PER GLI ALUNNI E ALUNNE

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Si sente sempre più spesso di ragazzi/e o di bambini/e che decidono di farla finita in seguito a una delusione scolastica.

Ciascuna tragedia e' diversa dall'altra, ciascuna delle vittime è diversamente fragile: un piccolo fallimento può sembrare irrimediabile quando si aggiunge a un problema d' amore, a un rapporto difficile con la famiglia, con la scuola, con i coetanei, con i propri pensieri o con il proprio corpo. Parliamo ai ragazzi che affrontano, spaventati, l'esame di maturità ma anche delle scuole medie.
Bisogna ricordare che, nella vita, non esistono sentenze definitive, quest'anno è andata così il prossimo anno andrà meglio, tra l'altro, i genitori che sono sorpresi dall'esito negativo, spesso sono proprio quelli che non li hanno seguiti durante l'anno scolastico poiché genitori attenti vedono le lacune dei figli e provvedono con il doposcuola.

vorrei dire ai ragazzi:

Cari ragazzi a tutto c'è un rimedio, impegnatevi quanto potete per superare gli esami ma se anche non ottenete i risultati sperati pazienza, almeno avrete provato ma... il mondo non finisce qui, la paura di un rimprovero non può essere paragonato alla fine dell'esistenza, il prossimo anno andrà meglio... La depressione è una bruttissima malattia, da prendere appena si manifesta senza paura di parlarne con gli altri, parlate ai vostri genitori... basta con queste soluzioni estreme... pensate forse che i genitori preferiscano sapere che vi siete uccisi piuttosto che sentire "non ce l'ho fatta?" VIVA LA VITA!!!
E ricordate che:
bisogna resistere, sempre.
La vita può promuovere a OTTIMO anche chi, ieri, era giudicato somaro. Dovunque, nella scuola e altrove. :-) <3

Angela S. LE DONNE DELLA POLIZIA DI STATO

view post Posted: 16/6/2017, 01:41     +1Poi toccò a Me" - RUBRICA

Il triste racconto di una Donna che subì (l'infibulazione)

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Poi toccò a me. Ormai ero terrorizzata.
- Quando avremo tolto questo “kintir” (clitoride) tu e tua sorella sarete pure.- Dalle parole della nonna e degli strani gesti che faceva con la mano, sembrava che quell’orribile kintir, il mio clitoride, dovesse un giorno crescere fino a penzolarmi tra le gambe. Mi afferrò e mi bloccò la parte superiore del corpo... Altre due donne mi tennero le gambe divaricate. L’uomo che era un cinconcisore tradizionale appartenente al clan dei fabbri, prese un paio di forbici. Con l’altra mano afferrò quel punto misterioso e cominciò a tirare…Vidi le forbici scendere tra le mie gambe e l’uomo tagliò piccole labbra e clitoride. Sentii il rumore, come un macellaio che rifila il grasso da un pezzo di carne. Un dolore lancinante, indescrivibile e urlai in maniera quasi disumana. Poi vennero i punti: il lungo ago spuntato spinto goffamente nelle mie grandi labbra sanguinanti, le mie grida piene di orrore … Terminata la sutura l’uomo spezzò il filo con i denti… Ricordo le urla strazianti di Haweya, anche se era più piccola, aveva quattro anni, scalciò più di me per cercare di liberarsi dalla presa della nonna, ma servì solo a procurarlo brutti tagli sulle gambe di cui portò le cicatrici tutta la vita.
Mi addormentai, credo, perché solo molto più tardi mi resi conto che le mie gambe erano state legate insieme, per impedire i movimenti e facilitare la cicatrizzazione (dato che c’è stata una perdita di sostanza, clitoride e piccole labbra, le gambe legate insieme permettono la cicatrizzazione, ma la cicatrizzazione avviene in retrazione. Non c’è più tutto il tessuto necessario perché le gambe possano essere divaricate completamente. Nessuna farà più la spaccata. Anche dare un calcio a un pallone può essere impossibile, come andare a cavallo o, nei casi più gravi, nuotare a rana. Nei casi più gravi, dove infezioni riducono ulteriormente il tessuto, le donne non possono più divaricare le gambe per accovacciarsi e urinare e, dove non esistono water, devono urinare dalla posizione in piedi con l’orina che scola tra le gambe, scola un filino alla volta, una goccia alla volta.) Era buio e mi scoppiava la vescica, ma sentivo troppo male per fare pipì. Il dolore acuto era ancora lì e le mie gambe erano coperte di sangue. Sudavo ed ero scossa dai brividi. Soltanto il giorno dopo la nonna mi convinse a orinare almeno un pochino. Oramai mi faceva male tutto. Finché ero rimasta sdraiata immobile il dolore aveva continuato a martellare penosamente, ma quando urinai la fitta fu acuta come nel momento in cui mi avevano tagliata. Impiegammo circa due settimane a riprenderci. La nonna accorreva al primo gemito angosciato. Dopo la tortura di ogni minzione ci lavava con cura la ferita con acqua tiepida e la tamponava con un liquido violaceo, poi ci legava di nuovo le gambe e ci raccomandava di restare assolutamente ferme o ci saremmo lacerate e allora avrebbe dovuto chiamare quell’uomo a cucirci di nuovo. Lui venne dopo una settimana per esaminarci. Haweya doveva essere ricucita. Si era lacerata urinando e lottando con la nonna…L’uomo ritornò a togliere il filo dalla mia ferita. Ancora una volta furono atroci dolori per estrarre i punti usò una pinzetta. Li strappò bruscamente mentre di nuovo la nonna e altre due donne mi tenevano ferma. Ma dopo questo anche se avevo una ruvida spessa cicatrice tra le gambe che faceva male se mi muovevo troppo, almeno non fui più costretta a restare sdraiata tutto il giorno con le gambe legate. Haweya dovette attendere un’altra settimana e ci vollero quattro donne per tenerla ferma… Non dimenticherò mai il panico sul suo viso e nella sua voce…Da allora non fu più la stessa…aveva incubi orribili. La mia sorellina un tempo allegra e giocosa cambiò. A volte si limitava a fissare il vuoto per ore. (svilupperà una psicosi) … cominciammo a bagnare il letto dopo la circoncisione."
-Ayaan Hirsi Ali, L’infedele

view post Posted: 1/6/2017, 18:32     +1GIUGNO MESE DEL SOLE. - FILASTROCCHE

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Filastrocca del mese di giugno,
il contadino ha la falce in pugno:
mentre falcia l’erba e il grano
un temporale spia lontano.
Gli scolaretti sui banchi di scuola
hanno perso la parola:
apre il maestro le pagelle
e scrive i voti nelle caselle…
“Signor maestro, per cortesia,
non scriva quel quattro sulla mia:
Quel cinque, poi, non ce lo metta
sennò ci perdo la bicicletta:
se non mi boccia, glielo prometto,
le lascio fare qualche giretto”.
(Gianni Rodari)

Benvenuto giugno, mese di fragole, di cielo e di lucciole.
Buon mese di giugno a tutti voi

view post Posted: 1/6/2017, 02:10     +1Ciao carissima Antonia, - L'ANGOLINO DI MOMOLINDO.

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Ti garantisco che il piacere è tutto mio"
sono felicissima ma tu mi devi promettere una cosa,
di non sentirti in obbligo di nessun genere"
devi fare solo quello che ti senti di fare
ok? prometti?

per il resto benvenuta cara!!!


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view post Posted: 27/5/2017, 22:40     +1INVECCHIARE CON DIGNITA? - RACCONTI

INVECCHIARE CON DIGNITA'

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Non è facile invecchiare con garbo.
Bisogna accertarsi della nuova carne, di nuova pelle, di nuovi solchi, di nuovi nei.
Bisogna lasciarla andare via, la giovinezza, senza mortificarla in una nuova età che non le appartiene, occorre far la pace con il respiro più corto, con la lentezza della rimessa in sesto dopo gli stravizi, con le giunture, con le arterie, coi capelli bianchi all’improvviso, che prendono il posto dei grilli per la testa.
Bisogna farsi nuovi ed amarsi in una nuova era, reinventarsi, continuare ad essere curiosi, ridere e spazzolarsi i denti per farli brillare come minuscole cariche di polvere da sparo.
Bisogna coltivare l’ironia, ricordarsi di sbagliare strada, scegliere con cura gli altri umani, allontanarsi dal sé, ritornarci, cantare, maledire i guru, canzonare i paurosi, stare nudi con fierezza. Invecchiare come si fosse vino, profumando e facendo godere il palato, senza abituarlo agli sbadigli.
Bisogna camminare dritti, saper portare le catene, parlare in altre lingue, detestarsi con parsimonia.
Non è facile invecchiare, ma l’alternativa sarebbe stata di morire ed io ho ancora tante cose da imparare.
Cecilia Resio

view post Posted: 27/5/2017, 21:59     +1LA SCUTIGERA: BRUTTA MA UTILE. - RUBRICA

Brutto ma utilissimo: uno dei più apprezzati e fidi alleati delle nostre case
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Uno dei più apprezzati e fidi alleati delle nostre case: la scutigera.
Non è un insetto, ma un miriapode, ovvero è parente dei millepiedi e dei centopiedi. Possiede ben 15 leggiadre paia di zampe ed è un abile e velocissimo predatore di insetti solitamente sgraditi come cimici, scarafaggi, termiti, formiche e “pesciolini” d’argento.

Questi ultimi in particolare sono una vera leccornia per la scutigera, che non disdegna anche zanzare, falene, tarme e aracnidi. Tramite i suoi denti inietta un veleno che paralizza la preda, di cui poi si appresterà a banchettare. Non preoccupatevi, a meno di allergie il suo veleno è inoffensivo per l’uomo, e il morso di questo esserino è al livello di una punturina di spillo, oltre ad essere molto raro. Bisogna praticamente afferrarle senza dar loro via di fuga.


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La scutigera è originaria dell’area mediterranea, ma si è diffusa in tutto il mondo grazie ai trasporti umani, con i quali condividono da secoli l’habitat. Prediligono posti non troppo caldi e un po’ umidi, quindi chi ha la fortuna di averle come coinquiline le troverà spesso in cantine e vicino alle finestre, ma bazzicano volentieri per tutta la casa quando vanno a caccia.

sostenitori.info

view post Posted: 27/5/2017, 19:21     +1ALTRI BEI NUDI ARTISTICI - NUDO ARTISTICO.

ALTRI BEI NUDI ARTISTICI

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QUESTE FOTO SONO TUTTE REPERITE NEL WEB.

view post Posted: 17/5/2017, 05:42     +1ATTENZIONE A QUESTA PIANTA. - PIANTE E FIORI

ATTENZIONE A QUESTA PIANTA E' MPLTP TPSICA NON TOCCATELA C'E' GIA' ALLARME ASL.

se la toccate guardate come vi combina. STENTI NON TOCCATELA

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E’ una pianta bella grande che incuriosisce chi la vede, ma nasconde grossi pericoli per la salute di chi la tocca.

La prima cosa da fare è condividere questo avviso per riuscire ad informare tutte quelle persone che potrebbero trovarsi di fronte a questa pianta dalla linfa tossica. Il suo nome scientifico è Heracleum mantegazzianum, ma è meglio conosciuta come Panace di Mantegazza “Può crescere in altezza fino a 5 metri“, – spiegano i botanici del Museo di Storia Naturale di Milano, Gabriele Galasso ed Enrico Banfi, che hanno lavorato alla classificazione delle specie invasive promossa dal ministero dell’ Ambiente a livello nazionale -.

La Lombardia è risultata essere la regione con il maggior numero di specie «aliene» e invasive. “Le prime sono 545 su un totale di 3.220 specie spontanee” – aggiungono i due esperti, che hanno lavorato con la Regione per predisporre un database e un manuale botanico-applicativo -. “A esse si sommano 84 specie invasive”.

VIDEO DI SEGUITO:

Il problema non è solo che si tratta di una pianta molto invasiva, la preoccupazione principale è che può arrecare seri danni alla nostra salute. Così temuta, per i danni che il contatto con il liquido interno può recare alla salute, che la Regione Lombardia ne ha fatto oggetto di un’allerta a tutte le Asl. I danni che questa pianta può causare sono vesciche, eruzioni cutanee e ustioni che possono richiedere fino a sette anni per raggiungere una completa guarigione. Guardate le immagini sconvolgenti delle povere vittime ignare, che si sono trovare ad aver a che fare con questa pianta tossica:


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Se per qualsiasi ragione si entrasse in contatto con questa pianta, la prima cosa da fare è lavarsi con acqua e sapone e poi recarsi all’ospedale. Gli esperti raccomandano di eradicarla nel caso la si dovesse vedere. Per farlo occorre proteggere il corpo con abiti adatti, munirsi di guanti e occhiali, e coprirsi anche il viso.

E’ una pianta molto pericolosa ed è fondamentale saperla riconoscere. Ecco perchè abbiamo inserito di seguito le foto e i video della pianta tossica, guardate:


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In Italia la Panace di Mantegazza si trova solo in Piemonte, Valle D’Aosta, Liguria occidentale, nell’estremo settentrionale della Lombardia e, secondo altre fonti, anche in Veneto e Trentino, mentre segnalazioni sporadiche sono state riportate a Cremona, nel Bresciano, nella Bergamasca e in Valcamonica. Ultimamente ci stanno arrivando anche segnalazioni dal sud Italia. Fonte: soccorsoitalia118

– FATE GIRARE, AVVISATE TUTTI, AMICI E PARENTI –

Se pensate che si tratta di una bufala, guardate il video di seguito dal minuto 3:44


view post Posted: 17/5/2017, 03:11     +15 cose che le donne fanno dopo aver chiuso una storia - RUBRICA

5 cose che le donne fanno dopo aver chiuso una storia


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Quando una donna decide di chiudere una storia ci sono sempre dei motivi. Una scelta spesso sofferta e non voluta ma che si rende necessaria per tanti motivi. Dopo una rottura le donne tendono , però, a fare delle cose di cui gli uomini non hanno alcuna idea. Seguire il proprio ex, ad esempio, è una di quelle. Vi è mai capitato di provare questa forma di gelosia anche se siete state voi a lasciare il vostro lui?

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L’alcol cancella il dolore e le preoccupazioni, anche solo per qualche ora. E’ proprio questo quello che alcune donne fanno dopo aver chiuso una storia. Si rifugiano nell’alcol per non pensare e per soffrire di meno.

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Chiudere una relazione non è mai una cosa semplice e proprio per questo l’umore nei giorni a seguire può risentirne. Ci si rende poco affabili, si scatta per qualsiasi cosa e di certo non è facile relazionarsi con gli altri.

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Scrivere è un vero toccasana per tante persone. C’è chi tiene un diario, chi scrive delle lettere ad una persona immaginaria solo per mettere per iscritto i propri pensieri o chi scrive delle poesie. Un animo nostalgico è capace di grandi capolavori.


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Ebbene sì. Molte donne che decidono di chiudere una relazione sentono il bisogno di cambiare anche il proprio look e di apparire diverse. Un modo per mostrare anche all’esterno il volto che si è deciso di dare alla propria vita.

fonte donna.fidelityhouse.

view post Posted: 16/5/2017, 03:00     +1Samsung Galaxy S8: i dati tecnici che valgono il prezzo di 619 euro. - Computer.

Samsung Galaxy S8: i dati tecnici che valgono il prezzo di 619 euro

Oltre a disporre di un design innovativo, e con pochissimi bordi, il Samsung S8 ha qualcosa al suo interno che vale il prezzo di lancio di 619 euro, messo in atto da molte catene di alta tecnologia e dagli e-commerce.


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Il Samsung Galaxy S8 è l’ultimo smartphone, avanzatissimo ed iper pubblicizzato, che Samsung ha messo sul mercato da qualche tempo, e che ha già avuto milioni di acquirenti. Il prezzo di lancio, che alcune catene di vendita di alta tecnologia e di negozi on line, come Unieuro e Amazon, hanno messo in vetrina, è di 619 euro.
Come tutti gli smartphone di ultima generazione che aggiungono tecnologie di primo livello ai modelli precedenti, il prezzo risulta eccessivo, ma andiamo a fondo nei dati tecnici di questo straordinario smartphone, e capiamo perché ci siano dei motivi per giustificare questo prezzo.
Il processore Samsung Exynos 8895 è quanto di meglio si possa trovare sul mercato: il doppio processore quadcore 2,3 GHz e 1,7 GHz garantisce una velocità nell’utilizzo di browser ed applicazioni senza precedenti, con una crittografia a 64 bit di standard, ed una memoria espandibile sul dispositivo fino a 256 GB.
Praticamente, un piccolo computer che certo non può dare la stessa comodità di un PC sul quale lavorare con programmi complessi e giocare con videogames ad alto contenuto grafico, ma che – comunque – permette di portare con sé un piccolo ufficio in tasca, con il quale spaziare a tutto tondo.

news.fidelityhouse.

view post Posted: 14/5/2017, 00:53     +1Avere un marito/compagno significa avere 7 ore in più di lavoro. - RUBRICA

Avere un marito/compagno significa avere 7 ore in più di lavoro..
Lo dice la scienza...


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È probabile che il titolo di questo articolo abbia infastidito molti dei nostri lettori. Nonostante ciò, avere o non avere un marito NON è una delle cause dirette della quantità di responsabilità domestiche di una donna.

Parliamo, semplicemente, della disuguaglianza di genere che continua ad esistere in molte famiglie, un aspetto al quale si è interessata l’Università del Michigan e che ha deciso di analizzare tramite uno studio.

I risultati sono chiari: al giorno d’oggi, la donna continua ad occuparsi della maggior parte delle faccende domestiche.

Ovviamente, dobbiamo specificare che non si può generalizzare.

Tutti conosciamo famiglie nelle quali sono proprio gli uomini ad occuparsi di quasi tutte le faccende domestiche e, d’altra parte, ci sono anche coppie che hanno stabilito una distribuzione perfetta ed equilibrata di ognuno dei compiti familiari.

Vediamo, quindi, i dati che ci vengono offerti da questo interessante studio.
La disuguaglianza di genere tra moglie e marito.
La notizia non è una vera e propria novità. Infatti, l’Università del Michigan ha utilizzato un database sulle dinamiche familiari che viene gestito e compilato dal Institute for Social Research sin dal 1968.

L’idea è quella di realizzare un’indagine attuale per vedere come è cambiata la distribuzione delle faccende domestiche in questi ultimi decenni.

I risultati sono stati pubblicati dall’agenzia Reuters e si possono riassumere in questo modo:
- Disuguaglianza nella distribuzione delle faccende
Anche se i tempi cambiano al loro ritmo, risvegliando così nuove coscienze e cambi legali all’interno dei quali si cerca di conciliare la vita lavorativa con quella familiare, sono gli uomini quelli che continuano a portare a casa lo stipendio più alto.

Di solito, sono le donne a scegliere di abbandonare le proprie responsabilità lavorative e professionali in modo temporaneo o definitivo, così da potersi dedicare ai figli e alla cura della casa.

Quando c’è un’uguaglianza delle condizioni, ovvero quando entrambi i coniugi lavorano, in media sono comunque le donne a dedicare più tempo ai figli e alle faccende domestiche.

Esistono delle differenze tra una generazione e l’altra. Le donne che hanno più di 60 anni dedicano fino a 28 ore settimanali alla cura della casa. Anche le donne che hanno 3 figli sono tra quelle che investono più tempo nella cura dei figli e della casa, molto di più rispetto al proprio marito.

Il resto delle donne che hanno un partner dedica in media 7 ore in più a settimana rispetto al proprio marito o compagno ai lavori domestici di tutti i giorni o alla crescita dei figli se ne hanno.

Ovviamente, non ci sorprende nemmeno scoprire che, in passato, le differenze erano molto più evidenti. Nel 1976, per esempio, le donne dedicavano, in media, 26 ore settimanali ai lavori domestici, mentre il marito di solito ne dedicava solo 6.

- Disuguaglianza nella distribuzione delle cure per le persone dipendenti
Questo è uno dei dati più rilevanti. Una coppia può, senza dubbio, dividersi perfettamente le faccende domestiche e la cura dei più piccoli.

Nonostante ciò, per quanto riguarda l’attenzione delle persone dipendenti, che siano anziani o altri parenti con grandi limiti fisici, la responsabilità ricade sulle spalle della donna.
In questi casi, la tradizione ha ancora un grande peso, così come quello schema secondo il quale, nella sfera privata della casa, le donne si sono sempre prese cura dei propri parenti e di svolgere i lavori domestici.

È normale che, e lo ripetiamo, ogni famiglia abbia le proprie dinamiche, il che significa che ci sono migliaia di uomini, compagni e mariti che si assumono la responsabilità di questo compito. Nonostante ciò, stando allo studio dell’Università del Michigan, le differenze continuano ad essere notevoli.

- Cambiare la mentalità ed istruire nell’uguaglianza
Dall’epoca in cui le nostre nonne o le nostre mamme pensavano fosse una loro responsabilità prendersi cura di noi o di svolgere tutti i lavori domestici, abbiamo fatto qualche passo avanti.
Nonostante ciò, ci sono anche aspetti che dobbiamo chiarire: una coppia giunge ai propri accordi in base alla propria realtà e necessità specifiche.

Una cosa del genere si ottiene solo grazie ad un’educazione rispettosa che insegna ai bambini, sin da subito, che facciamo tutti parte di una grande squadra, che gli uomini e le donne hanno gli stessi diritti, che siamo tutti persone con le proprie necessità e le proprie responsabilità.

Le faccende domestiche sono responsabilità di entrambi, soprattutto se tutti e due i coniugi lavorano. Per un’uguaglianza delle condizioni, c’è bisogno di un’uguaglianza di investimento.

Se si giunge ad un accordo nel quale uno dei due decide di restare a casa e prendersi cura dei bambini e l’altro coniuge si occupa delle finanze domestiche, poiché ha una posizione lavorativa migliore, è una decisione del tutto rispettabile.

Nonostante ciò, la disuguaglianza nasce quando, con un’uguaglianza di condizioni personali, è uno solo dei coniugi ad investire e a dedicare il suo tempo a questi compiti, mentre il partner “dà per scontato” che sia così e che è così che deve essere.

Non è il modo giusto di agire. È necessario cambiare la mentalità ed investire aull’uguaglianza di genere, sull’uguaglianza delle responsabilità e delle opportunità.

view post Posted: 14/5/2017, 00:41     +1Non dare la colpa al destino, il destino è il pretesto dei falliti. - FRASI E AFORISMI

Non dare la colpa al destino, il destino è il pretesto dei falliti.

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Non incolpare nessuno, non lamentarti mai di nessuno, di niente, perché in fondo tu hai fatto quello che volevi nella vita. Accetta la difficoltà di costruire te stesso ed il valore di cominciare a correggerti. Il trionfo del vero uomo proviene delle ceneri del suo errore. Non lamentarti mai della tua solitudine o della tua sorte, affrontala con valore e accettala. In un modo o in un altro è il risultato delle tue azioni e la prova che tu sempre devi vincere. Non amareggiarti del tuo fallimento né attribuirlo agli altri. Accettati adesso o continuerai a giustificarti come un bimbo. Ricordati che qualsiasi momento è buono per cominciare e che nessuno è così terribile per cedere. Non dimenticare che la causa del tuo presente è il tuo passato, come la causa del tuo futuro sarà il tuo presente. Apprendi dagli audaci, dai forti, da chi non accetta compromessi, da chi vivrà malgrado tutto; pensa meno ai tuoi problemi e più al tuo lavoro. I tuoi problemi, senza alimentarli, moriranno. Impara a nascere dal dolore e ad essere più grande, che è il più grande degli ostacoli. Guarda te stesso allo specchio, sarai libero e forte e finirai di essere una marionetta delle circostanze, perché tu stesso sei il tuo destino. Alzati e guarda il sole nelle mattine e respira la luce dell’alba. Tu sei la parte della forza della tua vita. Adesso svegliati, combatti, cammina, deciditi e trionferai nella vita. E non pensare mai al destino, perché il destino è il pretesto dei falliti. (Pablo Neruda)

1051 replies since 9/1/2010