La mummia del Principe Pentaver figlio del faraone Ramses III.
Il nostro corrispondente al Cairo Rafik Jabbour ci segnala una notizia pubblicata il 18 dicembre scorso dal quotidiano "Al-Ahram" e rilanciata dalle maggiori agenzie di stampa internazionali: un nuovo studio prova che il grande faraone della XX dinastia venne ucciso. Probabilmente, nell'ambito di una congiura fomentata dal figlio Pentawer. Analisi del Dna supportano anche l'ipotesi che la mummia anonima conservata al Museo Egizio del Cairo sia lo stesso Pentawer, morto dopo il delitto.
Ramses III, faraone della XX dinastia, e' stato ucciso, sgozzato con una pugnalata letale. Lo rivela uno studio pubblicato dalla rivista British Medical Journal, immediatamente divulgato dal quotidiano egiziano Al-Ahram e ripreso poi dalle agenzie stampa di tutto il mondo. A segnalarcelo con tempestività, nelle scorse settimane, il corrispondente al Cairo del Museo Civico di Rovereto, Rafik Jabbour.
Secondo antiche fonti egizie (il prezioso 'papiro Harris', detto anche pariro della 'Congiura dell'harem' custodito al Museo Egizio di Torino), nel 1156 a.C. alcuni membri del gineceo di Ramses III tramarono contro il faraone, allora più o meno sessantacinquenne, con l'obiettivo di ucciderlo per scalzarlo dal trono che occupava da ormai 31 anni, ma il piano venne scoperto e i cospiratori furono processati in tribunale, condannati e puniti. Le fonti non chiariscono però se l'assassinio ebbe successo. La sorte del faraone a seguito della congiura rimaneva quindi fino ad ora un mistero.
Grazie ai nuovi dati raccolti ed analizzati nel corso degli ultimi due anni da un'equipe di ricercatori incaricati degli studi sulle mummie reali - tra cui l'egittologo Zahi Hawass, l'esperto di genetica molecolare dell'universita' di Tubinga Carsten Pusch, i docenti di Radiologia dell'Università del Cairo Ashraf Selim e Sahar Selim , ma anche il paleopatologo Albert Zink dell'Eurac di Bolzano - uno dei gialli piu' clamorosi dell'Antico Egitto sembrerebbe però finalmente risolto.
Tramite un sofisticato tomografo, l'equipe internazionale ha effettuato infatti la scansione completa della mummia del faraone, ben conservata al Museo Egizio del Cairo: le immagini hanno così rivelato che la gola di Ramses III è stata tagliata attraverso la spina dorsale, recidendo la trachea, l'esofago e grandi vasi sanguigni del collo.
Secondo quanto ritengono gli studiosi - ci informa Rafik Jabbour - il faraone e' stato sorpreso dall' assassino alle spalle e sgozzato da dietro. Forse per mano del suo stesso figlio Pentawer, che comunque fu con ogni probabilità il fomentatore della cospirazione assieme alla madre, la concubina Tij, nell'ambito di una lotta di potere finalizzata a scalzare il padre dal trono d'Egitto e a sostituire il legittimo erede Ramses IV nella successione.
''Solo grazie al Ct Scan si e' potuta vedere la ferita alla gola di Ramses III, nascosta da una benda sul collo'', riferisce Hawass, che all'avvio dello studio ricopriva anche la carica di segretario generale del Consiglio supremo per le antichita' egizie.
La tomografia computerizzata ha inoltre rivelato agli scienziati un amuleto inserito nella ferita. Si tratta del cosiddetto 'occhio di Horus', un simbolo molto diffuso nell'Antico Egitto, usato per la protezione dagli incidenti e la rigenerazione del corpo. ''Il taglio alla gola e l'amuleto provano chiaramente che il faraone e' stato assassinato,'' spiega Zink. ''L'amuleto fu collocato nella ferita dopo la sua morte per favorire una guarigione totale nell'aldilà''.
Lo staff e' inoltre quasi certo di aver individuato anche la salma del figlio traditore, che dopo il delitto morì impiccato. Sua sarebbe infatti la mummia anonima di giovane uomo dal volto contratto in un urlo di strazio, etichettata come 'Unknown Man E' a sua volta conservata al Museo Egizio del Cairo.
L'analisi del DNA effettuata tramite un prelievo di tessuti dal piede della mummia sconosciuta dimostra una relazione di parentela diretta tra il giovane ventenne senza identità e il Re Ramses III. ''La mummia e' con tutta probabilita', uno dei figli del faraone'', spiega Pusch. Solo incrociando i dati genetici della madre, la moglie secondaria Tij, sarebbe possibile stabilire senza ombra di dubbio che si tratti proprio di Pentawer. Purtroppo, il corpo di Tij non è stato individuato. A comprovare l'ipotesi che si tratti del figlio cospiratore contribuiscono comunque le sorprendenti modalità di sepoltura, certo non consone a un principe di stirpe reale: una mummificazione solo parziale e poco accurata del corpo, che risultava avvolto non nel tradizionale lino ma in impura pelle di capra. Quella bocca irrigidita in una smorfia di panico e dolore. E i segni di strangolamento violento o, più probabilmente, di impiccagione: a Pentawer potrebbe essere stata offerta la possibilita' di suicidarsi per evitare una pena peggiore nell'aldila', come confermato dal Papiro Giuridico di Torino.
Per quanto riguarda l'evasività delle antiche fonti in merito alla sorte di Ramses III, precisa ancora il corrispondente Rafik Jabbour, è lo stesso Zahi Hawas a far presente che mai nella storia dell'antico Egitto si sarebbe esplicitato che il re potesse essere ucciso. Semplicemente, l'anima di un faraone sale al cielo. Il papiro fa trasparire però la tristezza e la compartecipazione della corte, provata anche dalla cura con cui quegli amuleti vennero posti sul corpo di Ramses III con lo scopo di guarirne le ferite e di assicurare al grande faraone un vita migliore nell' altro mondo.