IL Mondo di Lucy M

Posts written by lucy1

view post Posted: 9/3/2022, 23:51     Per i veri Poeti con la P maiuscola - BEN VENUTI NEL MIO MONDO
Carissima Miciavenus, ben venuta tra noi anche se per breve tempo spero che ritorni mi fa molto piacere. adaunque mi spiace molto per l'amica che sta male, ma non so chi sia e spero e gli auguro una presta e Buona Guarigione. Torniamo alle poesie, io non sono una scrittrice di poesie, mai scritto una poesia di mia testa. faccio copia e incolla se leggi bene ti accorgi dalle firme che ho lasciato sotto che non sono mie... ripeto AMICA DI PENNA CERCA DI RIPRENDERTI E FARCI CONOSCERE IL TUO NOME. SE ERAVAMO AMICHE" MI PIACEREBBE SAPERE CHI SEI AMICA MIA E CERCA DI GUARIRE PRESTO. IO TI SALUTO CON I MIEI PIù SINCERI AUGURI DI PRONTA GUARIGIONE CORAGGIO AMICA TI ASPETTO E SOPRATTUTTO PER SAPERE CHI SEI OK? CIAO TI ASPETTO CIAO ANCHE A MICIOVENUS TORNA ANCHE TU E DACCI NOTIZIE DI QUESTA CARA AMICA OK? CIAO
view post Posted: 11/2/2022, 03:09     TI AVEVOO DATO UN CUORE'M IL MIO - POESIE

TI AVEVO DATO UN CUORE, IL MIO"

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Ti avevo dato un cuore
il mio,
era rotto e sanguinante
per non cadere a pezzi
era cucito con uno spago
Gocciolava, gocciolova
Ti ho chiesto:
" tieni, prendilo tu, io non so più respirare. Ho paura perfino della luce. Non riesco neppure a muovere le dita, camminare per uscire. Non so più un fiore che forma ha."
Mi hai risposto:
" lo proteggerò, fino alla morte lo terrò. Anche oltre, per l'Eternità. Te lo devo. Tu hai riposto in me fiducia. Tu hai riposto in me fiducia. In me fiducia. Te lo dovrò per sempre."
Ti avevo dato un cuore
il mio,
era rotto e sanguinante
Sì rotto e sanguinante
Lì dentro c'era tutto
tutto quello che nessuno sapeva
Nessuno sapeva
C'era la paura della morte
la paura della vita
C'erano le corse verso il vuoto
le lacrime inghiottite
urla soffocate
dentro lenzuola ogni mattina
C'erano le viscere
i segreti
la voce bassa
i peccati
C'era una colomba bianca
aveva gli occhi chiari e mi parlava
Era liscia, ma non volava
Non volava
C'era il cielo insopportabile
dell'Estate altrui
C'erano gli Inverni miei
Ti avevo dato un cuore
il mio,
era rotto e sanguinante
Sì, lo ripeto ancora
Ti avevo dato un cuore
il mio,
era rotto e sanguinante
Pensavo lo avessi messo
sul davanzale, al sole
accanto ai gerani rossi
che non sarebbero appassiti mai
Invece no,
lo hai sbattuto dieci,
poi cento, poi mille volte
contro al muro della tua falsità
della tua cattiveria
inseguendo formiche
strisciando a terra
masturbando le carni della tua vanità
della tua debolezza
fragilità
Ti avevo dato un cuore
il mio,
era rotto e sanguinante
Lo hai lacerato
gettato per strada
con mani sporche
invadenti
come un feto strappato
da un ventre innocente
di chi non sarà mai
nè madre nè donna
Ti avevo dato un cuore
il mio
Il mio.
LUCIA GAETANI
DALLA PAGINA , LE EMOZIONI HANNO LO STESSO COLORE DELL' INFINITO

view post Posted: 11/2/2022, 03:03     C’ERA UNA VOLTA UN UOMO CHE ERA INNAMORATO DI UNA DONNA. - RUBRICA

C’ERA UNA VOLTA UN UOMO CHE ERA INNAMORATO DI UNA DONNA.

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L’uomo si presentò alla donna e disse: “Io sono questo”. La donna lo guardò e rispose: “Questo non è abbastanza”. Allora l'uomo cercò di diventare altro e ascoltò tutte le richieste della donna e, anche se ogni volta era come strapparsi la pelle e poi bruciarla, le accontentò tutte. In fondo non era importante chi fosse lui, ma solo stare insieme. Poi un giorno si guardò e si chiese: “Ma chi sono io?”. Lo specchio non rifletteva alcuna immagine oppure troppe e lui capì.

C'era una volta una donna che era innamorata di un uomo. La donna si presentò all'uomo e disse: “Io sono questo”. L’uomo la guardò e rispose: “Questo non è abbastanza”. Allora la donna cercò di diventare altro e ascoltò tutte le richieste dell’uomo e, anche se ogni volta era come tagliarsi la pelle e poi raschiarla, le accontentò tutte. In fondo non era importante chi fosse lei, ma solo stare insieme. Poi un giorno si guardò e si chiese: “Ma chi sono io?”. Non c’erano specchi quella volta ma la donna non ne aveva bisogno, perché le donne si guardano dentro e conoscono sempre la risposta.

C’erano una volta un uomo e una donna che erano innamorati. Sembravano nati l’uno per l’altra, perfetta sintonia, nessun rumore di fondo. Poi un giorno la donna disse all’uomo: “Non potresti essere un po’ più questo?”. E l'uomo rispose: “Solo se tu sarai un po’ più quest'altro”. Fu così che l’amore perfetto divenne una merce perfetta. Entrambi diventarono abbastanza l’uno per l’altra senza essere mai troppo. L’amore fece le valigie e se ne andò non più richiesto.

Un uomo e una donna si incontrarono. Non c'entravano niente l’uno con l’altra, erano così diversi tra loro. La sintonia era poca, molto il rumore di fondo. Si guardarono una volta, divisi da un tavolino e due bicchieri. L’uomo considerò che la donna non era abbastanza e non lo sarebbe stata mai. La donna pensò che l’uomo sarebbe forse potuto diventarlo - perché le donne sono sempre fiduciose - ma che non sarebbe accaduto. Si presero così, esattamente per quel che erano. Nessuno volle cambiare niente e fu per questo che cambiò tutto. Il rumore divenne musica e la poca sintonia voglia di scoprirsi. L’amore bussò, entrò e disfò le valigie. Non c’erano armadi e allora buttò tutto a terra, pensando che tanto ci sarebbe stato tempo anche per quello.
LORELLA DI LUCE

view post Posted: 11/2/2022, 02:54     GLI UOMINI... - RACCONTI

GLI UOMINI...

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L' uomo passa da una donna all'altra e
continua a cambiare.
La gente pensa che sia un grande amante; non è affatto un amante.

Sta evitando.
Cerca di evitare qualsiasi coinvolgimento profondo,
perché con un coinvolgimento profondo si devono affrontare problemi
e si devono affrontare molti dolori.

Così si gioca semplicemente in sicurezza;
si fa in modo di non andare mai troppo
in profondità in qualcuno.

Se vai troppo in profondità potresti
non essere in grado di tornare facilmente.
E se si va in profondità in qualcuno, qualcun altro andrà in profondità anche in te;
è sempre proporzionato.

Se vado molto in profondità in te,
l'unico modo è permetterti di andare anche in profondità in me.
È un dare e ricevere,
è una condivisione.
Poi ci si può impigliare troppo,
e sarà difficile scappare
e il dolore può essere molto.

Così le persone imparano a giocare in sicurezza:
basta lasciare che le superfici si incontrino -
le storie d'amore che colpiscono e scappano.
Prima di essere catturati, corri.

Questo è ciò che sta accadendo nel mondo,
la gente sta perdendo tutta la maturità. La maturità arriva solo quando si è pronti ad affrontare il dolore del proprio essere; la maturità arriva solo quando si è pronti a raccogliere la sfida.
e non c'è sfida più grande dell'AMORE.
OSHO
ILLUSTRAZIONE DUY HUYN

view post Posted: 11/2/2022, 02:47     C'ERA UNA VOLTA LA SCUOLA - PARLIAMONE INSIEME

C'ERA UNA VOLTA LA SCUOLA

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C'era una volta la scuola.
Quella viva, vera, quella che si chiamava elementare, perché quello che ci si faceva era, appunto, elementare, semplice.
Era una scuola pulita, colorata, allegra, con quel profumo tipico, misto di gesso, colla vinilica, carta e sapone. Sapeva appunto di scuola.
Era una scuola dove arrivavi col sorriso. Attaccavi i cartelloni senza paura che se fossi caduta ti beccavi una denuncia perché l’assicurazione non ne risponde. I mariti e gli amici delle maestre entravano senza problemi per portare gli scatoloni di libri, i nonni in pensione (si andava ancora in pensione) venivano a tinteggiare le pareti o a dipingere mobili di recupero con colori sgargianti, piantavano le erbe aromatiche nelle aiuole del cortile senza dover stilare progetti e dare un preventivo per fare gare d’appalto.
Festeggiavi qualsiasi cosa, compleanni, nascite, prime comunioni, si mangiava di tutto e in allegria, senza intolleranze ed allergie. Distribuivi caramelle, cioccolatini e fette di torte fatte in casa.
Ti fermavi fino a tardi per finire di correggere senza essere cacciati perché i bidelli dovevano chiudere e attaccare l’allarme, visto che le chiavi della scuola le tenevano anche le maestre.
Scrivevi sulla lavagna di ardesia e compilavi registri di carta senza sentirti sfigato se non funziona la LIM o non c’è Internet.
Si andava a cena con i colleghi e a ricreazione si affettava il salame che portava il maestro e si faceva merenda con quello, perché non c’erano i distributori automatici. Il caffè lo faceva la bidella con la moka e te lo portava in classe, senza che fosse nel suo contratto di lavoro. In compenso se si usavano le tempere ti fermavi a pulire tu i banchi sporchi.
Era una scuola serena e se qualcuno si ammalava, i colleghi gli telefonavano per sapere come stava, non per sapere il suo orario per trovare le sostituzioni.
Perché se ti ammalavi nominavano le supplenti, non dividevano gli alunni nelle altre classi.
Questa era la scuola, la buona scuola.
Ora è solo un ricordo lontano, una favola da raccontare ai bambini di oggi, sempre che non siano impegnati a girare da una classe all’altra perché la loro maestra è ammalata.
Quanta nostalgia per una scuola così! Quella della nostra infanzia, per la quale vedendo le nostre maestre appassionate e colme di personalità, vere, autentiche abbiamo deciso di seguire la loro strada del cuore .
DA ATMOSFERE DEL PASSATO

view post Posted: 11/2/2022, 02:34     Emozioni Di Vita - RACCONTI

Emozioni Di Vita

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Si chiamava Mrs. Thompson. In piedi davanti alla sua nuova classe del quinto anno delle elementari, il primo giorno di scuola, disse una bugia ai bambini. Come la maggior parte degli insegnanti, guardò gli studenti e disse loro di amarli tutti alla stessa maniera.
Tuttavia, ciò era impossibile perché lì in prima fila, accasciato sulla sedia, c’era un ragazzino di nome Teddy Stoddard.
Mrs. Thompson aveva osservato Teddy l’anno precedente e aveva notato che non giocava serenamente con gli altri bambini…
I suoi vestiti erano disordinati e spesso avrebbe avuto bisogno di farsi un bel bagno.
Inoltre, Teddy era scontroso e solitario.
Arrivò il momento in cui Mrs. Thompson avrebbe dovuto evidenziare in negativo il rendimento scolastico di Teddy; prima però volle consultare i risultati che ogni bambino aveva raggiunto negli anni precedenti; per ultima, esaminò la situazione di Teddy.
Tuttavia, quando vide il suo fascicolo, rimase sorpresa.In prima elementare il maestro di Teddy aveva scritto:
“Teddy è un bambino brillante con una risata pronta. Fa il suo lavoro in modo ordinato e ha buone maniere”.
Il suo insegnante, in seconda elementare, aveva scritto: “Teddy è uno studente eccellente, ben voluto dai suoi compagni di classe, ma è tormentato perché sua madre ha una malattia terminale e la vita in casa deve essere una lotta”.
Il suo insegnante di terza elementare aveva scritto: “La morte di sua madre è stata dura per lui e tenta di fare del suo meglio, ma suo padre non mostra molto interesse e, se non verranno presi i giusti provvedimenti, il suo contesto famigliare presto lo influenzerà”.
Infine l’insegnante del quarto anno aveva scritto: “Teddy si è rinchiuso in se stesso e non mostra più interesse per la scuola. Non ha amici e qualche volta dorme in classe”.
Da quel momento Mrs. Thompson si rese conto del problema e si vergognò. Si senti anche peggio quando gli studenti le portarono i regali di Natale, tutti avvolti in bellissimi nastri e carte lucide, eccetto quello di Teddy.
Il suo regalo era maldestramente avvolto in una pesante carta marrone che aveva ricavato da una busta della drogheria. Per Mrs Thompson fu penoso aprirlo insieme agli altri regali. Alcuni bambini cominciarono a ridere quando l’insegnante trovò un braccialetto di cristallo di rocca con alcune pietre mancanti, e una bottiglia piena di profumo solo per un quarto. I bambini smisero di ridere quando lei esclamò quanto fosse bello il braccialetto, lo indossò e si picchettò il profumo sul polso. Teddy quel giorno rimase un po’ di tempo in più dopo l’orario di lezione solo per dire a Mrs Thompson "Oggi avete il profumo che metteva mia mamma."
Quando i bambini furono andati via, Mrs Thompson rimase sola a piangere per almeno un’ora.
Da quel giorno smise di insegnare come leggere, come scrivere, come far di conto, cominciò invece a "lavorare" con i bambini e ad interessarsi della loro vita familiare.
Lei faceva molta attenzione a Teddy e quando lavorava con lui, la mente del bambino sembrava ravvivarsi.
Più lo incoraggiava, più era pronto nelle risposte.

Alla fine dell’anno, Teddy era diventato uno dei bambini più attenti e volenterosi della classe e, nonostante la sua bugia che avrebbe amato tutti i bambini in ugual modo, la maestra si accorse che Teddy divenne uno dei suoi “preferiti”.
Un anno dopo la fine della scuola, la signora Thompson trovò un biglietto sotto la porta: era da parte di Teddy; la lettera diceva che era stata la migliore insegnante che avesse mai avuto in vita sua. Passarono diversi anni prima che ricevesse un altro messaggio da Teddy. Aveva terminato il liceo, risultando terzo nella sua classe. Chiudeva la lettera asserendo di nuovo che la signora Thompson era ancora la migliore insegnante che avesse mai avuto in vita sua.
Quattro anni dopo, ricevette un’altra lettera, dicendo che quando le cose erano difficili, a volte, era rimasto a scuola, si era impegnato al massimo e ora si sarebbe presto laureato al college con il massimo degli onori. Confermava che la signora Thompson era sempre la migliore insegnante che avesse mai conosciuto in tutta la sua vita, la sua preferita.

Passarono altri anni e arrivò ancora un’altra lettera. Questa volta spiegava che dopo aver ottenuto la laurea, aveva deciso di andare avanti. La lettera spiegava che lei era ancora la migliore e preferita insegnante che avesse mai avuto, ma ora la sua firma era un po’ più lunga. La lettera riportava, in bella grafia, Dr. Theodore F. Stoddard.
Ma la storia non finisce qui. Arrivò ancora un’altra lettera quella primavera. Teddy scrisse che aveva incontrato una ragazza e stava per sposarsi. Spiegò che suo padre era morto un paio di anni prima e chiese alla signora Thompson di accompagnarlo al matrimonio facendo le veci della madre dello sposo.
Naturalmente, la signora Thompson accettò. E indovinate un po’ che fece?
Indossò proprio quel braccialetto, quello con gli strass mancanti, quello che Teddy le aveva regalato; fece anche in modo di mettere il profumo che la madre di Teddy indossava l’ultimo Natale che passarono insieme.
Si abbracciarono e il Dr. Stoddard sussurrò all’orecchio di Mrs. Thompson:
“Grazie signora Thompson per aver creduto in me. Grazie mille per avermi fatto sentire importante e per avermi mostrato che avrei potuto fare la differenza.”
La signora Thompson, con le lacrime agli occhi, sussurrò: “Teddy, ti stai sbagliando. Sei tu quello che mi ha insegnato che potevo fare la differenza: non sapevo come insegnare fino a quando ti ho incontrato.”
ELIZABETH SILANCE BALLARD

view post Posted: 8/2/2022, 02:01     FAMMI ESSERE ANCORA FIGLIO. - POESIE

FAMMI ESSERE ANCORA FIGLIO.

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Fammi essere ancora figlio.
Solo una volta. Una volta sola.
Poi ti lascio andare.
Ma per una volta, ancora, fammi sentire sicuro.
Proteggimi dal mondo.
Fammi dormire nel sedile dietro il tuo.
Guida tu. Che io sono triste e stanco.
Ho voglia che sia tu a guidarmi, papà.
Metti la musica che ti piace.
Che sarà quella che una volta cresciuto piacerà a me.
Fammi essere piccolo.
Pensa tu per me.
Decidi tu per me.
Mettimi la tua giacca, che a me sembra enorme, perché ho freddo.
Prendimi in braccio e portami a letto perché mi sono addormentato sul divano.
Raccontami storie.
E se sei stanco non farlo. Ma non te ne andare.
Ho voglia di rimanere figlio per sempre.
Abbracciami forte come dopo un gol.
Dormi ancora, come hai fatto, per una settimana su una sedia accanto al mio letto in ospedale.
Rassicurami.
Carezzami la testa.
Lo so che per tutti arriva il momento in cui devi fare da padre a tuo padre.
Ma io non voglio.
Non ora.
Voglio vederti come un gigante. Non come un uccellino.
Non andare, papà.
Ti prego.
Fammi essere ancora figlio.
Fammi essere per sempre tuo figlio.
Gabriele Corsi

view post Posted: 24/1/2022, 00:29     Raccontino di due Anziani. - RACCONTI

Raccontino di due Anziani.

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"2 etti e venti, che faccio lascio?"
Lei si chiama Rosaria. Ha 81 anni e da poco ha imparato a fare la spesa.
Perché prima, la spesa la faceva suo marito Carmine. Rosaria gli dettava cosa comprare e Carmine, con la sua calligrafia, provava a stargli dietro.
Ed ogni qual volta ritornava a casa, Carmine e Rosaria litigavano.
Quelle litigate che viste dagli occhi di un nipote, fanno tenerezza, fanno quasi bene al cuore.
Quelle litigate in cui pensi "Ma questi davvero hanno fatto 4 figli e 11 nipoti?"
Litigavano per il resto sbagliato, ma soprattutto per i due etti e venti invece che due. Litigavano, ma poi si amavano come ora non siamo più abituare a fare.
Si amavano forte senza Whatsapp, chiamate, tag sulle foto.
Ora Carmine, soffre di Alzheimer e a volte Rosaria non se la ricorda più. Anzi più passa il tempo e più dimentica le cose.
Allora da un po' di tempo a questa parte, Rosaria va a fare la spesa, torna a casa e lascia la spesa vicino la porta della stanza da letto.
Carmine si alza, raccoglie le buste e per pochi istanti anche la memoria: Crede di aver fatto la spesa, come sempre.
"Ti sei di nuovo fatto fare 2 etti e venti?" lo ammonisce Rosaria, speranzosa.
"Perché ti lamenti sempre?"
Rosaria e Carmine così iniziano a litigare e ad amarsi un po'. Ancora un po'.
- N. Conversa

view post Posted: 23/1/2022, 00:42     LETTERA DI UN PADRE ALLA FIGLIA. - RACCONTI

LETTERA DI UN PADRE ALLA FIGLIA

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È quell’uomo che a volte non ha un posto dove stare a casa, perché torna sempre per ultimo, e solo da vecchio lo trovi sempre sulla poltrona con un giornale e ti farà finalmente tenerezza: perché tuo padre è quell’uomo che ti ha insegnato ad andare in bicicletta tenendoti il sellino da dietro per non farti cadere.
È quell’uomo del quale ti ricordi solo all’ultimo momento di farti una foto con lui ai tuoi compleanni e se invece al suo ti scordi di fargli gli auguri non ci rimarrà male perché lui lo sa che non l’hai fatto apposta.
Sappi che quell’uomo, quando uscirai per la prima volta con un ragazzo, non dormirà tutta la notte aspettando il tuo ritorno, e il giorno dopo non ti chiederà come è andata non perché non gli interessa ma perché ha paura che tu ti sia trovata bene con un ragazzo che con te non c’entra niente.
È quell’uomo che quando trovi una sua foto da giovane, ti sembra sempre fichissimo e ti dispiace di non averlo conosciuto allora quando faceva lo scemo con tua madre.
È un uomo che ogni volta che esce con la macchina spera che piova per incontrarti e darti un passaggio.
Tuo padre è quell’uomo che quando tornavi troppo tardi ti sgridava ma dentro ti voleva solo abbracciare.
È quell’uomo che può litigare con chiunque per tutta la vita ma con te vorrà sempre fare pace in un attimo perché è quell’uomo che ti amerà come non ha mai amato niente nella sua vita.
Tuo padre è quell’uomo che quando ti sposerai compierà l’ultimo sacrificio che la vita gli chiede: portarti all’altare e guardarti da dietro mentre ti lascia la mano…
E ricordati, cara figlia mia, che se una volta, quando sarai una donna, dovessi attraversare un momento difficile in cui ti sentirai sola come mai ti è successo e non troverai nessuno accanto, dovrai girare la testa per guardare dietro di te. E troverai un uomo solo. Tuo padre.
(Riccardo Rossi

view post Posted: 17/1/2022, 18:17     LA LEGGENDA DEL PUNGITOPO - RACCONTI

LA LEGGENDA DEL PUNGITOPO

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Quando giunse l'inverno tutti gli uccellini del bosco partirono. Soltanto un piccolo uccellino decise di rimanere nel suo nido dentro un cespuglio di pungitopo, voleva a tutti i costi attendere la nascita di Gesù per chiedergli qualcosa. L'inverno fu lungo e molto nevoso. Il povero uccellino era stremato dal freddo e dalla fame.Finalmente arrivò la Notte di Natale. Quando l'uccellino fu dinnanzi al Bambino appena nato, disse : "Caro Gesù, vorrei che tu dicessi al vento invernale del bosco di non spogliare il pungitopo. Così potrei restare nel mio nido e attendere la nuova primavera". Gesù sorrise, poi chiamò un angelo e gli ordinò di esaudire il desiderio di quell'uccellino. Da allora, il pungitopo conserva le sue verdi foglie anche d'inverno. E per riconoscerlo dalle altre piante, l'angelo vi pose , delle piccole bacche rosse e lucide. Secondo la leggenda, le foglie spinose rievocano le spine della corona di Cristo e le bacche il rosso del suo sangue. Il nome "pungitopo" deriva dall'usanza contadina di proteggere dai topi con mazzetti di questa pianta, i salumi e i formaggi messi a stagionare.
da: "Il raccontafavole"

view post Posted: 12/1/2022, 01:07     Ce la farai - RUBRICA

Ce la farai

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Che tu sia maledetto..
Ti sei preso la nostra vita, ci hai tolto la felicità di un abbraccio, di un caffè con amici, una festa di un giorno felice. Ci hai tolto tutto.
Ci hai tolto la forza psicologica, facendoci vivere nel terrore.
Ci guardiamo come fossimo degli appestati. Non sappiamo più cosa significa vivere in libertà.
Ci hai colpito in modo silenzioso, distruggendo la felicità di famiglie. Sei un microbo devastante che stai prendendo posto in ogni famiglia.
Che tu sia maledetto !
Che al più presto Dio possa con la sua forza ridurti alla nullità affinché possiamo ritornare a vivere la nostra comune e normale vita.

view post Posted: 11/1/2022, 21:05     AUGURI BUON COMPLEANNO CARISSIMA LUCY - AUGURI

Un grazie di cuore a tutti voi amiche e amici, vi confesso che oggi non era una bella giornata per festeggiare il mio compleanno avendo mio marito a letto che non stava bene" poi ho visto qui le vostre belle gif" i vostri auguri be lasciatemelo dire è stato fantastico ed emozzionante, voi con i vostri Auguri avete reso possibile la festa quindi Grazie Amici mi son resa conto di non essere più sola GRAZIE

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un brindisi con voi

view post Posted: 9/1/2022, 23:21     16 volte in cui la natura ha rivelato un suo aspetto spaventoso - AMARE LA FOTOGRAFIA

16 volte in cui la natura ha rivelato un suo aspetto spaventoso
Video Virali by Video Virali2 minuti ago44 secondi ago
La natura spesso tende a celare delle cose che, nonostante per alcuni possano essere stupefacenti, per molti altri invece potrebbero risultare addirittura terrificanti. In particolar modo quando si tratta di animali, può accadere di trovarsi a dover affrontare situazioni che non tutti sarebbero in grado di reggere.

Molte più volte di quanto si pensi infatti, è possibile che la natura riesca a creare situazioni davvero incredibili e terrificanti allo stesso momento. Andiamo a scoprire insieme alcune immagini che spiegano esattamente ciò di cui stiamo parlando.

1 Uno scheletro di un pesce è stato trasformato in un nido per uccelli.


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2 Non deve essere per nulla esaltante trovarsi davanti ad un pesce sega.
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3 Strana muffa che cresce dal cibo per gatti lasciato in una stanza vuota per 10 giorni

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4 Dei funghi cresciuti sul teschio di una volpe

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5 Una ragnatela gigante che ha preso le sembianze di un teschio.

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6 Davvero inusuale vedere delle rane che si fanno trasportare da un serpente.

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7 Un vero incubo per gli aracnofobici.

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8 Un geco ha scelto come “casetta” il lato B di un ragno giocattolo.

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9 Il Texas probabilmente non è il luogo migliore per chi ha la fobia degli uccelli.

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11 Certamente nessuno vorrebbe trovare davanti casa propria un pipistrello di queste dimensioni.

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13 Gli anemoni non sono sempre belli come ci ha insegnato il piccolo Nemo.

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14 Sicuramente quella bicicletta non sarà mai più utilizzata.

14 Sicuramente quella bicicletta non sarà mai più utilizzata.

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15 Immagine meravigliosa per alcuni, terrificante per altri.
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16 Dopo aver visto il serpente di mare, chi avrà il coraggio di farsi il bagno?

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