IL Mondo di Lucy M

Giardino di Ninfa, oasi incontaminata a due passi da Roma

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view post Posted on 15/9/2015, 00:38     +1   -1
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Lucy

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Il quotidiano inglese The Telegraph lo ha inserito tra i 10 giardini più belli del mondo e noi di Rroma lo confermiamo: il giardino di Ninfa è una perla più unica che rara, a pochi chilometri dalla Capitale!

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Dichiarato nel 2000 Monumento Naturale della Regione Lazio, il borgo di Ninfa ha una storia lunga e articolata, che si lega indissolubilmente a quella della famiglia Caetani (per intenderci la stessa di Papa Bonifacio VIII, ovvero Benedetto Caetani, uno dei papi più controversi del Medioevo).

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Iniziamo dal principio: il nome “Ninfa” deriva da un tempio costruito all’epoca dei romani in un’area molto vicina a dove si trova il giardino oggi e dedicato alle Ninfe Naiadi, divinità protettrici di tutte le acque dolci della terra. Ed è proprio l’acqua l’elemento chiave di questo luogo: il fiume, il lago, i canali artificiali, la vicinanza del mare e le frequenti piogge hanno consentito l’instaurarsi di un clima molto favorevole, decisamente umido, che ha favorito lo sviluppo di specie botaniche provenienti da tutto il mondo.

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Ma il clima speciale non è l’unica particolarità di Ninfa, che ha goduto nel tempo anche di un’altra coincidenza favorevole, ovvero quella di trovarsi lungo l’unica strada che per tutto il Medioevo portava a Roma: la via Pedemontana. Inoltre, in quegli anni, la città entrò a far parte dell’amministrazione pontificia e divenne in breve tempo molto popolosa e politicamente influente, tant’è che nel 1159 la Chiesa di Santa Maria Maggiore fu addirittura utilizzata per l’incoronazione di un Papa, precisamente di Alessandro III.

Della Cattedrale di Ninfa resta oggi molto poco: i ruderi sopravvissuti al passare del tempo sono inglobati all’interno del bellissimo giardino, mentre gli affreschi principali (solo due sono rimasti al loro posto) sono conservati nel Castello Caetani di Sermoneta.


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Una curiosità: grazie alla sua influenza politica e sociale, Ninfa aveva ottenuto il permesso di chiamare tutte le sue Chiese – erano circa quattordici – come le principali Basiliche di Roma: Santa Maria Maggiore, San Biagio, San Giovanni, San Paolo, San Salvatore, San Pietro fuori le mura, Sant’Eufemia, Sant’Angelo, San Clemente, San Martino, San Quintino, San Leone, San Parasceve e San Vincenziano.

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La storia della ricca famiglia Caetani si lega a Ninfa nel 1294, quando Benedetto, dopo essere diventato Papa, aiutò il nipote Pietro ad acquistare la città e i territori limitrofi. Come in tutte le famiglie che si rispettino (si fa per dire), anche tra i vari rami dei Caetani non correva buon sangue: nel 1382 Ninfa fu saccheggiata e distrutta proprio da un altro Caetani, che di nome faceva Onorato, ed era un nemico giurato dei parenti che possedevano il giardino.

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A quei tempi, tra l’altro, la malaria infestava la pianura pontina e così la città non fu ricostruita e le 150 abitazioni di Ninfa furono abbandonate e così anche le chiese: Ninfa divenne un luogo spettrale e magico, che lo storico e scrittore Ferdinand Gregorovius definì “la Pompei del Medioevo”. Nel corso dei secoli, alcuni membri della famiglia tentarono di recuperare la città e il giardino, ma la malaria li costrinse ancora una volta a desistere e abbandonare l’ardua impresa. Fu solo alla fine dell’Ottocento che i Caetani riuscirono a prendersi nuovamente cura del territorio di Ninfa.

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Ma come ha fatto Ninfa a diventare uno dei giardini più belli e romantici del mondo? Semplice! Con lo zampino di ben tre donne “giardiniere” che hanno reso Ninfa il luogo meraviglioso che conosciamo adesso. Intorno al 1920, infatti, l’inglese Ada Wilbraham, madre di Gelasio Caetani, iniziò a piantare nel territorio ai piedi dei Monti Lepini degli alberi maestosi, giunti fino a noi. Successivamente il giardino, naturalmente di stile inglese, fu curato dalla nuora di Ada, Marguerite Chapin, e poi dalla figlia, la principessa Lelia.

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Oggi Ninfa ospita 1300 specie vegetali provenienti da tutto il mondo, frutto di un lungo lavoro di importazione di numerose varietà botaniche: meli, agrifogli, ciliegi, magnolie, rose, glicini, ortensie e bambù, solo per citarne alcune. Il giardino segue uno stile libero, che non rispetta particolari geometrie e cresce, almeno all’apparenza, in modo spontaneo e informale.

In realtà, tutto è studiato nei minimi particolari. Leila, l’ultima giardiniera della famiglia Caetani, era una pittrice, e sceglieva l’accostamento e la tipologia delle varie piante con gli stessi criteri che utilizzava per dipingere un grande quadro, tenendo conto dell’alternarsi delle stagioni, dell’armonia con le rovine e dell’accostamento dei colori con la pietra e con l’acqua. Dalla morte di Leila, nel 1977, la cura del Giardino è affidata alla Fondazione Roffredo Caetani, istituita per volontà della principessa Leila nel 1972.


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Alcune informazioni pratiche: il giardino è aperto al pubblico solo per pochi giorni all’anno ed è visitabile in piccoli gruppi e solo se accompagnati da una guida autorizzata. Queste precauzioni sono necessarie per preservare il delicato equilibrio ambientale del giardino.

La visita dura circa un’ora e al termine bisogna tassativamente uscire dal giardino, ma potrete trattenervi nel bar che si trova all’ingresso per rilassarvi all’aria aperta e fermarvi a prendere un gelato Non è necessaria la prenotazione, le visite guidate partono ogni dieci minuti e il biglietto d’ingresso costa dieci euro.



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Il Giardino di Ninfa dista circa un’ora di auto da Roma, e si trova nel comune di Cisterna di Latina (LT). Per chi arriva in treno è previsto un servizio navetta al costo di 2,50 euro.

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fonte...http://www.nuok.it/

 
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view post Posted on 30/5/2022, 19:14     +1   -1
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viva gli uomini che si radono e le loro ammiratrici

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Ci sono stata un paio di volte. Dalle foto sembra molto meglio di come è dal vero, ma forse dalla mia ultima visita è cambiato
 
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view post Posted on 30/5/2022, 19:24     +1   -1
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