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Carenza di vitamina D: sintomi, conseguenze e rimedi

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view post Posted on 4/9/2021, 03:31     +1   -1
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Lucy

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Carenza di vitamina D: sintomi, conseguenze e rimedi

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Protegge le ossa e il sistema nervoso: è la vitamina D, un pro-ormone (sostanza inattiva che può essere trasformata in ormone dal nostro corpo) la cui funzione principale è permettere l’assorbimento del calcio da parte dell’intestino. Una carenza di vitamina D espone al rischio di osteoporosi – specialmente in menopausa – e di altre malattie (rachitismo, osteomalacia). Il giusto apporto, indispensabile per l’organismo, serve a tutte le età per la buona salute dello scheletro e dei muscoli.

Vitamina D per la salute delle ossa: la composizione
La scoperta della vitamina D risale al 1919, quando ci si accorse che le condizioni dei bambini rachitici miglioravano se questi venivano esposti ai raggi solari. Successivamente, gli studi proseguirono fino a quando non si identificò esattamente il composto responsabile della salute delle ossa, nel 1930: per vitamina D si intende allora un gruppo di pro-ormoni liposolubili costituito da cinque diverse vitamine: D1, D2, D3, D4 e D5.

Le due più importanti forme sono la vitamina D2 (ergocalciferolo) e la vitamina D3 (colecalciferolo): la prima di provenienza vegetale, la seconda (D3), derivante dal colesterolo, è sintetizzata in autonomia negli organismi animali. La fonte principale di vitamina D per l’uomo è l'esposizione ai raggi del sole. La vitamina D è infatti presente nell’organismo in una forma biologicamente non attiva e deve subire, grazie proprio all’esposizione solare, due reazioni di idrossilazione per essere trasformata nella forma attiva: il calcitriolo.

Carenza di vitamina D: i sintomi
Una carenza di vitamina D è misurabile da semplici analisi del sangue. I valori normali vitamina D sono attualmente compresi fra 50 e 60 milligrammi di vitamina D per millilitro di sangue. Tra i sintomi più comuni in caso di deficit ci sono dolori alle ossa e debolezza muscolare, sudore alla testa e alle mani.

Se ci si sente spesso stanchi, deboli e depressi è probabile che si abbia una carenza di vitamina D. La serotonina, l’ormone associato al buon umore, aumenta con l’esposizione alla luce e regredisce quando l’esposizione al sole diminuisce. Tra i sintomi di scarsa vitamina D c’è anche una tendenza all’irritabilità nervosa.

La pelle scura, inoltre, richiede una maggiore esposizione al sole per produrre vitamina D: il pigmento della pelle agisce infatti da filtro naturale. Gli afro-americani sono per questo più a rischio di carenza di vitamina D e hanno bisogno fino a dieci volte di più di esporsi al sole per produrre la stessa quantità di vitamina rispetto a una persona dalla pelle bianca.

Anche l’età è un fattore sensibile: le persone anziane sono più carenti di vitamina D non solo perché tendono a passare più tempo in ambienti chiusi, ma anche perché ne producono meno quando si espongono al sole (un over 70 produce circa il 30% in meno di vitamina D di una persona più giovane). Nei bambini un sintomo di carenza può essere la comparsa dell’asma, soprattutto nei piccoli che passano molto tempo in casa.

Carenza di vitamina D: le conseguenze
Da una carenza di vitamina D consegue un anomalo assorbimento del calcio. Le ossa diventano quindi più fragili (osteomalacia) e si rischiano deformazioni scheletriche, problemi alle articolazioni, osteoporosi e facilità di fratture. Il deficit di vitamina D porta a rachitismo nei bambini durante la crescita e provoca una ossificazione incompleta. Spesso accade anche che i muscoli si sviluppino male e si intorpidiscano causando formicolii, crampi e spasmi (tetania).

Carenza di vitamina D: i rimedi
Oltre a una maggiore esposizione alla luce naturale, buone fonti alimentari per chi è carente di vitamina D sono il pesce e gli oli che contiene, (soprattutto il salmone, il pesce spada, la sogliola, l’anguilla, la carpa, il dentice, lo sgombro, la trota, le sardine, il tonno, il pesce persico e lo storione). Tra gli alimenti ricchi di vitamina D ci sono anche le uova, soprattutto il tuorlo, il latte, il fegato e i grassi animali, i cereali tipo corn flakes, i funghi secchi, il latte di soia e di riso. Integratori di vitamina D sono inoltre facilmente reperibili in farmacia ed erboristeria e vanno dosati con l’aiuto di un medico.
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